Linux è universalmente riconosciuto come il sistema operativo migliore per studiare il mondo dell’hacking e condurre attacchi informatici. Grazie alle sue numerose distribuzioni, offre un livello di personalizzazione e sicurezza superiore rispetto ad altri sistemi operativi. La possibilità di modificare diritti e funzionalità lo rende una piattaforma ideale per creare malware, rootkit e virus, rendendolo la scelta preferita dagli esperti di cybersecurity.
Tuttavia, molti si chiedono se altri sistemi operativi, come Windows, possano essere utilizzati come piattaforme per l’hacking. Negli ultimi anni, l’interesse verso l’hacking è cresciuto notevolmente, portando sempre più utenti a esplorare alternative come Windows per scopi di sicurezza informatica.
Le applicazioni
Sebbene Linux sia la scelta più appetibile, molti utenti potrebbero non avere tempo da dedicare allo studio di questo SO. Esistono però alcune applicazioni per l’hacking e il penetration testing utilizzabili su Windows. Tra le più famose troviamo PentestBox. Questo progetto open-source offre un ambiente portatile per il penetration testing, e una serie di tool utili. Tra questi troviamo gli scanner per le vulnerabilità web, strumenti per l’information gathering, tool per il password cracking, per lo stress test di un sistema e per la forensica.
L’applicazione offre inoltre molte utility Linux, quali bash, chmod per la modifica dei permessi, ssh, e così via. Tutto ciò senza dover ricorrere a macchine virtuali o dual boot. Se stai cercando servizi professionali e innovativi per approfondire le tue competenze nel campo dell’hacking e della cybersecurity, Nexsys è la soluzione giusta per te. Offriamo strumenti e supporto all’avanguardia per garantire la tua crescita in questo settore in continua evoluzione.
L’installation utility di pentestbox, grazie alla quale è possibile installare diversi tool per l’hacking. Credits: pentestbox.org[/caption]
Tool per il password cracking
Un altro strumento interessante è Cain and Abel. Nato come tool per il recupero password su Windows, viene utilizzato anche per l’hacking vero e proprio. Sviluppato da Oxid, offre diverse tecniche di cracking per chi si vuole cimentare. Parliamo di attacchi brute-force, a dizionario e di cripto analisi, oltre che all’analisi della cache.
Ma non è finita qui: il tool è in grado di registrare conversazioni VoIP e fare sniffing di rete. Il software è stato sviluppato per amministratori di sistemi e penetration tester, ma è indubbiamente uno strumento utile e accessibile anche per chi agisce per scopi meno etici.
La schermata di Cain and Abel con la lista di password ottenute. Credits: 4sysops.com[/caption]
Della stessa famiglia fa parte olCashCat. Sfruttando la GPU, il software si è proclamato nel 2016 come il password cracker più veloce. Tra le metodologie di attacco che offre ritroviamo il brute-force e il dizionario. A questi si aggiungono l’attacco con maschera e quello con combinazioni.
Social engineering hacking
Il social engineering hacking è una delle tecniche più diffuse per manipolare gli utenti e ottenere accesso a informazioni sensibili. Tra gli strumenti più interessanti in questo ambito spicca il Social-Engineering Toolkit (SET), reso famoso anche dalla serie TV “Mr. Robot”. Questo framework permette di simulare vari tipi di attacchi di social engineering, come la raccolta e memorizzazione di credenziali e gli attacchi di phishing, rendendolo uno strumento essenziale per chi studia cybersecurity.
Un altro strumento potente è Maltego, un database avanzato che raccoglie informazioni su indirizzi email e siti web. Partendo da un dominio, Maltego è in grado di identificare tutti i dati degli utenti associati, automatizzando e velocizzando il processo di raccolta delle informazioni. La sua capacità di trovare correlazioni tra dati lo rende particolarmente utile per identificare target specifici. Ad esempio, individuare un indirizzo email ricorrente su più siti web può aiutare a pianificare attacchi di phishing mirati verso quell’utente.
Questi strumenti dimostrano come il social engineering sfrutti sia la tecnologia che la psicologia umana per ottenere risultati. Se sei interessato a scoprire di più su queste tecniche o a proteggerti da potenziali attacchi, è fondamentale comprendere come funzionano e come vengono utilizzati.
Analisi delle vulnerabilità
In questa categoria torniamo a citare Maltego. La sua raccolta di informazioni permette infatti di avere una visione delle minacce verso il sistema. Grazie alla sua rappresentazione grafica, si ha una figura d’insieme della complessità dell’infrastruttura e dei punti di fallimento.
Tra gli ultimi tool usciti troviamo Exploit Pack. Essendo un framework con una GUI user-friendly, è tra più utilizzati. Il tool non solo offre più di 38mila tipi di attacchi, ma permette anche di valutare le vulnerabilità del sistema. Esso risulta infatti ottimo sia per effettuare penetration testing, sia per misurare i rischi e l’impatto associati ad ogni attacco. In aggiunta, il framework offre anche una parte “offensiva”: l’interfaccia permette la riconfigurazione per adattarsi alle minacce e negare l’attacco.
Windows può essere usato per Studiare Hacking e Creare Malware?
Nonostante la presenza di tool per l’hacking, questo SO non può essere considerato la prima scelta, soprattutto per seguire una linea professionale. Windows è infatti molto restrittivo, in quanto impedisce all’utente di ottenere i privilegi necessari per performare azioni “low-level”. Linux, al contrario, è estremamente flessibile in questo.
Per un hacker avere il controllo quasi totale della macchina è fondamentale. Il sistema operativo può essere personalizzato continuamente, e in base alle esigenze che emergono. Non meno importante è la sicurezza offerta da Linux, che protegge dagli attacchi. Considerando poi che è il SO utilizzato nei server e nei router, è indispensabile saperlo usare per portare avanti attacchi complessi.
La libertà di Linux comporta però anche un lato negativo. Se si è poco pratici col sistema, infatti, si rischia di causare danni alla sua integrità, compromettendolo. Ciò lo renderebbe inutilizzabile o maggiormente esposto alle minacce. È quindi giusto osservare che Windows è una buona scelta per chi si avvicina al mondo dell’hacking per la prima volta e non ha dimestichezza con Linux.
Usare dei tool che svolgono il lavoro al posto nostro preserva dal fare errori irreversibili. Oltre a ciò, si aprono le porte per futuri approfondimenti su sistemi e attacchi complessi.
Il fascino di questo mondo è in crescita, e Nexsys offre dei corsi di Cybersecurity, sia a livello base che avanzato, per avvicinare gli utenti all’hacking consapevole. Come già detto, inserirsi nel mondo della sicurezza è tanto affascinante quanto pericoloso, e un’adeguata preparazione teorica è necessaria.