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Malware: cosa sono, come funzionano e come difendersi

Scoprire e comprendere i malware è essenziale per la sicurezza informatica. Questi software malevoli, che derivano dalla contrazione delle parole inglesi “malicious” e “software”, rappresentano una minaccia costante per computer, dispositivi mobili e reti aziendali. Il loro obiettivo primario è quello di danneggiare i sistemi, rubare dati sensibili o spiare gli utenti.

Esistono numerose tipologie di malware, ciascuna con un approccio unico ma con l’obiettivo comune di arrecare danni. È fondamentale imparare a riconoscere queste minacce e adottare le strategie adeguate a prevenirle o affrontarle.

Ad esempio, le contromisure necessarie per difendersi da un Trojan potrebbero non essere adatte contro un Rootkit o un Ransomware. Allo stesso modo, strumenti efficaci contro Adware o Spyware potrebbero non essere sufficienti per neutralizzare un Exploit.

Inoltre, è essenziale sapere come riconoscere e rimuovere i malware per proteggere i sistemi e le informazioni sensibili. Un’attenta osservazione dei sintomi e l’adozione di contromisure adeguate possono prevenire infezioni e attacchi informatici, riducendo al minimo il rischio di danni e violazioni della privacy.

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Malware: definizione, tipologie e implicazioni

Un malware, o “malicious software”, è un programma progettato per arrecare disturbo o danni a utenti e/o computer. Questa categoria comprende Virus, Trojan, Backdoor e altre minacce. I Virus, in particolare, si distinguono per la capacità di replicarsi all’interno dei computer infetti, diffondendosi tra i file. Alcuni malware, come i Worm, gli Zombie e i Rootkit, possono operare autonomamente senza bisogno di un programma ospite.

Il termine “malware” è un’etichetta generica che identifica varie forme di codice malevolo, indipendentemente dalle tecniche di diffusione o dai danni causati. Gli autori di malware possono essere criminali interessati al profitto derivante dalla vendita di dati rubati o codice malevolo, oppure possono essere utilizzatori di strumenti di protesta, tester di sicurezza o addirittura agenti governativi impegnati in attività di cyber spionaggio o sabotaggio.

Storia dei malware: dalla nascita di Creeper ai terribili attacchi di Wannacry e Petya

Il concetto di “malware”, come lo conosciamo oggi, è stato introdotto nel 1990 da Yisrael Radai, un professore israeliano rinomato nel campo delle minacce informatiche. Prima di questa definizione, i software malevoli erano comunemente denominati come “virus per computer”. Tuttavia, la distinzione tra virus e malware è emersa gradualmente nella comunità informatica.

Nonostante ciò, molti utenti continuano a riferirsi ai virus come alle minacce più pericolose, ignorando il termine malware. Alcuni malware, infatti, erano noti come “virus” quando si diffusero, come nel caso di Creeper, un Worm che nel 1971 mostrava sullo schermo dei PC infettati la frase “Prendimi se ci riesci“, diventando un fenomeno popolare.

Tra i malware più pericolosi e noti della storia si annoverano anche Iloveyou, Wannacry e Petya. Iloveyou, nonostante il nome benigno, causò gravi danni rubando indirizzi di posta elettronica per autodiffondersi a partire dal 2000, provocando danni per miliardi di dollari.

Wannacry e Petya, nel 2017, sfruttarono una falla nel protocollo SMB di Windows, diffondendosi rapidamente e danneggiando numerose aziende internazionali, portando alla luce il termine “ransomware” per il grande pubblico.

Guida alle tipologie di malware: Rootkit, Exploit, Ransomware e altro

Rootkit, Exploit e Ransomware

Non tutti i malware sono uguali, e comprendere le differenze tra le loro tipologie è fondamentale. Tra le minacce più pericolose spiccano i Rootkit, capaci di infiltrarsi silenziosamente nei sistemi e ottenere privilegi amministrativi senza essere rilevati dagli antivirus.

Simili a essi sono gli Exploit, che sfruttano falle nel sistema per prendere il controllo del dispositivo e avviare attacchi di negazione dei servizi. Questi possono essere classificati in base alla vulnerabilità che sfruttano, come ad esempio gli exploit DOS, zero-day e XXS.

I Ransomware sono noti per crittografare i file dell’utente, rendendoli inaccessibili e richiedendo un riscatto per il loro ripristino. Sono particolarmente difficili da contrastare e richiedono precauzioni preventive.

Trojan, Worm e Rogueware

I Trojan si nascondono all’interno di software apparentemente innocui, ma una volta installati attivano il codice malware nascosto al loro interno. Gli strumenti specifici come i trojan remover sono necessari per contrastare queste minacce.

Anche i Worm, noti per la loro capacità di autoreplicarsi, possono causare danni significativi ai sistemi, mentre i ransomware criptano i file degli utenti e richiedono un riscatto per il loro ripristino.

Il Rogueware, o Fraudtool, minaccia gli utenti con segnalazioni di problemi inesistenti, spingendoli ad acquistare software fasulli per risolverli.

Adware, Spyware, Keylogger e Cryptominer

Gli Adware mostrano annunci pubblicitari non richiesti e rallentano i sistemi, mentre gli spyware raccolgono dati personali dell’utente senza il suo consenso.

I Keylogger memorizzano le digitazioni della tastiera, inclusi dati sensibili come password e credenziali.

Infine, i Cryptominer sfruttano la potenza di calcolo dei dispositivi per estrarre criptovalute, lavorando in background senza il consenso dell’utente.

La varietà e la complessità delle minacce rappresentate dai malware richiedono una costante attenzione e un’adeguata protezione per garantire la sicurezza dei dati e dei sistemi informatici. Mantenere una conoscenza aggiornata sulle ultime tipologie di malware e praticare una navigazione sicura online sono fondamentali per proteggere i propri dispositivi e dati personali.

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Malware online: tecniche di diffusione e difese efficaci

Gli attacchi hacker che veicolano malware variano in complessità e strategia. Comprendere le diverse tipologie di programmi nocivi è cruciale per difendersi efficacemente. Oltre alle truffe online, che impiegano diverse tecniche come il phishing, il social engineering e il cracking, gli hacker mirano principalmente ad accedere alle informazioni sensibili degli utenti. Queste informazioni possono essere utilizzate per compiere azioni dannose, come lo spam, il furto di identità o il furto di denaro.

Il phishing rappresenta una delle tecniche più comuni per diffondere malware. Si manifesta attraverso varie forme, come l’e-mail phishing, lo spear phishing e il clone phishing. Il cracker, invece, utilizza il cracking per violare sistemi e software, mentre altri hacker, con intenti più nobili, individuano falle per segnalare e correggere le vulnerabilità.

I malware vengono diffusi principalmente tramite Internet e messaggi di posta elettronica, ma esistono numerosi altri metodi impiegati dai criminal hacker, tra cui l’allegato di file dannosi nelle e-mail di phishing, i collegamenti URL dannosi, il drive-by download e dispositivi USB infetti. Le vulnerabilità del sistema operativo e delle applicazioni, insieme alle applicazioni scaricate da fonti non ufficiali, rappresentano altre vie di diffusione dei malware. Inoltre, i criminal hacker possono nascondere i malware in varie forme di contenuto scaricabile da Internet, come versioni demo di software, toolbar per browser e applicazioni mobile.

Come individuare e riconoscere un malware

Per difendersi efficacemente dai malware, è fondamentale saperli individuare e riconoscerne i segnali d’allarme. I sintomi di un’eventuale infezione possono manifestarsi in diversi modi ed è importante prestare attenzione a ogni segnale sospetto.

Tra i primi campanelli d’allarme c’è il deterioramento delle prestazioni del computer o del dispositivo, con rallentamenti evidenti durante l’apertura di programmi e una navigazione su Internet più lenta del solito. Inoltre, prestare attenzione ai malfunzionamenti del browser, come reindirizzamenti automatici a pagine indesiderate o la comparsa di popup invadenti che rendono difficile la navigazione.

Altri segnali da tenere in considerazione includono l’accensione improvvisa del dispositivo o l’esecuzione di processi sconosciuti, che possono essere verificati tramite la “Gestione Attività di Windows” o il “Task Manager di macOS”. Inoltre, la mancata visualizzazione di determinati siti web o l’impossibilità di avviare programmi, come l’antivirus, potrebbero indicare la presenza di un malware.

Segnali più evidenti di un’infezione da malware possono includere la modifica della homepage del browser senza autorizzazione o l’installazione di toolbar ed estensioni sconosciute. Altri segni possono essere il blocco del sistema con la schermata blu di errore, un aumento inspiegabile dell’attività di rete o l’elevato utilizzo delle risorse di sistema, evidenziato dal funzionamento continuo della ventola del computer.

Alcune varianti di malware possono manifestarsi in modi più subdoli, come i ransomware che bloccano il dispositivo e richiedono un riscatto per il ripristino dei file. Altri malware, come quelli fileless, possono nascondersi nella memoria RAM del computer e agire senza lasciare tracce sui file del disco rigido, compiendo azioni malevole come il furto di password o la diffusione su altri dispositivi. Prestare attenzione a questi segnali può aiutare a individuare e affrontare tempestivamente un’eventuale infezione da malware.

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Sicurezza informatica: difendersi e rimuovere i malware

Per difendersi dai malware e garantire una protezione efficace dei sistemi informatici, è indispensabile adottare strategie di sicurezza informatica solide e proattive. Riconoscere i segnali di pericolo e comprendere le differenze tra azioni preventive e reattive è solo l’inizio.

In questo contesto, è fondamentale prestare particolare attenzione durante le attività online, dalla gestione delle e-mail alla navigazione sui siti web. Evitare di cliccare su elementi sospetti e comprendere i potenziali rischi è cruciale per prevenire gli attacchi malware.

Per reagire a un attacco malware, le soluzioni variano a seconda delle circostanze e dei tipi di minacce coinvolte. Tuttavia, esistono linee guida generali da seguire per eliminare i virus e i malware, indipendentemente dalla loro natura.

Una delle prime azioni da compiere è eseguire una scansione completa del sistema con un antivirus affidabile, che può essere una soluzione gratuita o a pagamento. La scansione è un processo fondamentale per individuare e neutralizzare file dannosi o sospetti.

Tuttavia, affidarsi esclusivamente a un antivirus potrebbe non essere sufficiente per prevenire futuri attacchi. È importante comprendere che i criminali informatici sono costantemente impegnati nello sviluppo di malware sempre più sofisticati, capaci di eludere le difese tradizionali.

Una volta terminata la pulizia del sistema infetto, è consigliabile cambiare immediatamente tutte le password sensibili, inclusi gli account e-mail, social media, e-banking e altri servizi online utilizzati. Questa precauzione aiuta a mitigare ulteriori rischi di compromissione dei dati.

Nel contesto aziendale, è cruciale implementare strategie di sicurezza informatica che coinvolgano la formazione dei dipendenti sull’identificazione e la gestione degli attacchi informatici. Inoltre, è fondamentale adottare una politica di aggiornamento regolare dei sistemi e delle applicazioni, insieme a una rigorosa gestione dei backup dei dati.

In questo scenario, la piattaforma Unified Defense di Cybereason rappresenta un’importante risorsa. Integrando tecnologie avanzate di protezione e fornendo un approccio olistico alla sicurezza informatica, questa soluzione aiuta a garantire una difesa efficace contro i malware sia a livello individuale che aziendale.

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