Sin dal suo debutto nel 2014, il NIST Cybersecurity Framework (CSF) è stato un punto di riferimento cruciale per le organizzazioni desiderose di gestire efficacemente i rischi legati alla cybersecurity. Questo strumento è diventato rapidamente una guida indispensabile per sviluppare strategie di difesa informatica robuste e adattabili.
Con l’annuncio del NIST CSF 2.0, si inaugura una nuova era per la strategia di cybersecurity. Dopo nove anni dalla prima pubblicazione, il NIST ha rilasciato una versione 2.0 pubblicata nei primi mesi del 2024 che promette di affrontare con maggiore efficacia le sfide e le minacce in continua evoluzione, riflettendo i cambiamenti del panorama tecnologico e le necessità emergenti delle organizzazioni. L’aggiornamento ha introdotto miglioramenti significativi, tra cui nuove linee guida, strumenti e pratiche per rafforzare la resilienza cibernetica e la capacità di risposta agli incidenti.
Il NIST ha delineato una roadmap dettagliata per l’evoluzione verso il CSF 2.0, visibile nel cronoprogramma disponibile sul loro sito ufficiale. La nuova versione è il risultato di una fase di consultazione iniziata nel febbraio 2022, con una richiesta pubblica di informazioni che ha raccolto oltre 130 risposte da parte di organizzazioni, associazioni e stakeholder.
In questo articolo, esploreremo in dettaglio le novità e i miglioramenti apportati dal NIST CSF 2.0 rispetto alla versione 1.1, analizzando come queste innovazioni possano aiutare le organizzazioni a navigare nel complesso scenario della sicurezza informatica odierna e implementare al meglio il nuovo framework all’interno della propria realtà.
NIST CSF 2.0: innovazione e sviluppo del Cybersecurity Framework
Con il rilascio del NIST Cybersecurity Framework (CSF) 2.0, il panorama della cybersecurity si arricchisce di importanti miglioramenti. Tra le novità più rilevanti spicca l’introduzione della nuova funzione Govern, una componente strategica che enfatizza il ruolo cruciale della governance nella cybersecurity. Questa funzione integra gli sforzi di sicurezza informatica con gli obiettivi aziendali complessivi e le strategie di gestione del rischio, fornendo un quadro strutturato per la gestione delle responsabilità e delle decisioni in ambito cybersecurity.
La funzione Govern incoraggia le organizzazioni a sviluppare politiche chiare e a stabilire processi di supervisione per garantire che le pratiche di cybersecurity siano allineate con le esigenze aziendali. Include linee guida per il monitoraggio continuo e la valutazione delle prestazioni, promuovendo una cultura di miglioramento continuo e di adattamento alle nuove minacce e vulnerabilità.
Oltre alla funzione Govern, il NIST CSF 2.0 introduce aggiornamenti e chiarimenti in altre aree del framework, riflettendo i cambiamenti nel panorama delle minacce e le migliori pratiche emergenti. Questi aggiustamenti aiutano le organizzazioni a rafforzare la loro postura di sicurezza e a rispondere in modo più efficace agli incidenti, assicurando al contempo la resilienza e la continuità operativa.
La transizione dalla versione 1.1 alla 2.0 del CSF non rappresenta solo un aggiornamento estetico, ma un’evoluzione profonda che rispecchia la natura dinamica delle minacce informatiche. La CSF 2.0 introduce un linguaggio più chiaro, categorie più raffinate e un’integrazione olistica delle considerazioni sulla privacy. Questo aggiornamento testimonia l’impegno del NIST per il miglioramento continuo e l’adattabilità di fronte ai rischi in evoluzione.
La struttura del Cybersecurity Framework 2.0
Il NIST Cybersecurity Framework è uno dei framework più rinomati a livello globale per la gestione dei rischi informatici. La sua popolarità ha portato alla creazione di una versione italiana, chiamata “Framework Nazionale per la Cybersecurity e la Data Protection“, sviluppata dal CIS-Sapienza e dal CINI Cybersecurity National Lab. Questa versione ricalca sostanzialmente il NIST CSF, con alcune varianti specifiche.
Il Cybersecurity Framework si basa su cinque funzioni principali, ora estese a sei con l’introduzione di Govern:
- Identify
- Protect
- Detect
- Respond
- Recover
- Govern
Queste funzioni organizzano le attività di base della cybersecurity a un livello elevato, strutturando la gestione del rischio secondo una sequenza temporale: un “prima” (Identify e Protect), un “durante” (Detect), e un “dopo” (Respond e Recover). Questo approccio è stato adottato anche nella revisione della ISO/IEC 27001:2022, che si avvicina notevolmente alla metodologia del CSF.
Cosa cambia nel Cybersecurity Framework 2.0
La NIST CSF 2.0 introduce diverse modifiche significative pur mantenendo la struttura e la metodologia del framework invariata rispetto alla versione 1.1. Il titolo è stato semplificato in “Cybersecurity Framework”, riflettendo un ampliamento del suo ambito di applicazione. Il framework ora può essere utilizzato da qualsiasi organizzazione, a livello globale.
Una delle principali novità è l’inclusione di riferimenti a ulteriori framework e risorse, come il NIST Privacy Framework, il NICE Workforce Framework for Cybersecurity, e il Secure Software Development Framework. Particolare attenzione è stata posta sulla gestione del rischio della catena di approvvigionamento, con l’aggiunta di una nuova categoria dedicata a questo aspetto.
Come utilizzare il Cybersecurity Framework 2.0
Le funzioni del Cybersecurity Framework 2.0 svolgono ruoli cruciali nella gestione degli incidenti informatici. Le attività di governance, identificazione e protezione sono fondamentali per prevenire e prepararsi agli incidenti, mentre le funzioni di rilevazione, risposta e recupero sono essenziali per gestire e risolvere tali incidenti.
Il capitolo 3 della CSF 2.0 fornisce dettagli su come utilizzare il Framework in modo adattabile alle missioni e ai rischi specifici di ciascuna organizzazione. Questo approccio flessibile è compatibile con una vasta gamma di processi di gestione del rischio di cybersecurity, permettendo alle organizzazioni di gestire i rischi in modi diversi: mitigarli, trasferirli, evitarli o accettarli.
Il Framework Profile descrive la postura di cybersecurity attuale e quella target di un’organizzazione, facilitando la comunicazione delle priorità e dei risultati agli stakeholder. L’Appendix A del Framework include modelli teorici per i profili attuale e obiettivo, fornendo esempi di elementi comuni che le organizzazioni possono adottare.
In sintesi, il NIST Cybersecurity Framework 2.0 è uno strumento pratico e completo che permette alle organizzazioni di diverse dimensioni e settori di “parlare la stessa lingua” e utilizzare standard di riferimento comuni per la cybersecurity.
Impatto sulle pratiche di sicurezza informatica
Il NIST Cybersecurity Framework (CSF) ha avuto un ruolo fondamentale nel migliorare le pratiche di cybersecurity in diversi settori industriali. Grazie alla sua struttura flessibile e alle linee guida dettagliate, molte organizzazioni sono riuscite a rafforzare le proprie difese contro le minacce informatiche. Con l’introduzione della versione 2.0 del CSF, si attendono numerosi miglioramenti significativi: una guida semplificata e più accessibile, riferimenti aggiornati alle ultime minacce e tecnologie, e una rinnovata attenzione alla governance e alla gestione del rischio.
La CSF 2.0 non si limita a fornire una lista di controllo da seguire; essa mira a promuovere una cultura della resilienza informatica che pervada l’intera organizzazione. Questo implica un impegno continuo e trasversale, che parte dalla sala riunioni, dove vengono prese le decisioni strategiche, e arriva fino alla sala server, dove le misure di sicurezza vengono implementate operativamente. L’approccio del CSF 2.0 sottolinea l’importanza di integrare la sicurezza informatica nelle pratiche quotidiane, rendendo ogni dipendente parte attiva nella protezione delle risorse digitali. In questo modo, le organizzazioni possono non solo rispondere più efficacemente agli incidenti, ma anche anticipare e mitigare proattivamente le minacce, costruendo un ecosistema di sicurezza robusto e adattabile.
La Governance e la gestione dei rischi Cyber
Un aspetto fondamentale trattato nel Cybersecurity Framework (CSF) del NIST riguarda i livelli di maturità (Tiers) descritti nel capitolo 3.3. Questi livelli aiutano a definire il grado di gestione dei rischi di cybersecurity all’interno di un’organizzazione e il livello di impegno necessario per raggiungere specifici standard di sicurezza.
Le organizzazioni possono consultare le descrizioni dei livelli riportate nell’Appendix B. Framework Tier Descriptions per gestire i loro profili di cybersecurity attuali e target. Questi livelli, che vanno dal Partial all’Adaptive, caratterizzano la rigore della governance e della gestione dei rischi di cybersecurity e forniscono un quadro su come le organizzazioni considerano e gestiscono tali rischi.
La progressione attraverso i livelli riflette un miglioramento continuo, partendo da risposte informali fino ad approcci agili e informati sul rischio. Tuttavia, non tutte le organizzazioni devono necessariamente raggiungere i livelli superiori; la scelta del livello appropriato dipende dai rischi specifici e dalle analisi costi-benefici che indicano un’efficace riduzione dei rischi di cybersecurity.
Quando scelgono i livelli, le organizzazioni devono considerare le loro pratiche di gestione del rischio, l’ambiente delle minacce, i requisiti legali e normativi, gli obiettivi aziendali e di missione, nonché i requisiti della catena di fornitura e i vincoli organizzativi. La selezione dei livelli deve contribuire a raggiungere gli obiettivi organizzativi, essere implementabile e ridurre i rischi di cybersecurity a livelli accettabili.
Questi concetti sono strettamente legati al Risk Management, un tema centrale nel NIST CSF.
La storia del NIST Cybersecurity Framework
Il NIST Cybersecurity Framework, ufficialmente intitolato “Framework for Improving Critical Infrastructure Cybersecurity“, è nato in risposta a un ordine esecutivo del Presidente Obama. L’Executive Order 13636 del 12 febbraio 2013 ha stabilito i criteri per creare un framework che:
- Identifichi standard e linee guida di sicurezza applicabili a tutti i settori delle infrastrutture critiche.
- Fornisca un approccio prioritario, flessibile, ripetibile, basato sulle prestazioni ed efficace dal punto di vista dei costi.
- Aiuti i proprietari e gli operatori delle infrastrutture critiche a identificare, valutare e gestire il rischio informatico.
- Consenta l’innovazione tecnica e tenga conto delle differenze organizzative.
- Fornisca una guida neutrale dal punto di vista tecnologico e permetta ai settori delle infrastrutture critiche di beneficiare di un mercato competitivo per prodotti e servizi.
- Includa una guida per misurare le prestazioni dell’implementazione del Cybersecurity Framework.
- Identifichi le aree di miglioramento da affrontare attraverso una futura collaborazione con settori specifici e organizzazioni di sviluppo degli standard.
- Sia coerente con gli standard internazionali volontari.
Il NIST (National Institute of Standards and Technology) è stato scelto per sviluppare il framework grazie alla sua missione di promuovere l’innovazione e creare standard tecnologici negli Stati Uniti, inclusa la cybersecurity. Un anno dopo l’emanazione dell’ordine esecutivo, il 12 febbraio 2014, il NIST ha rilasciato la versione 1.0 del Framework for Improving Critical Infrastructure Cybersecurity, presentandolo come una guida volontaria basata su standard, linee guida e pratiche esistenti.
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