Proteggi gli Account di Servizio con Silverfort

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Proteggi gli Account di Servizio con Silverfort

Silverfort e il Virtual Fencing: la sicurezza per i Service Account

Quando si parla di cybersecurity, pensiamo spesso a utenti, password e MFA. Ma c’è un’intera categoria di identità che lavora nell’ombra e spesso viene trascurata: gli account di servizio. Quegli account “non umani” che usano applicazioni, script e sistemi per comunicare tra loro — senza mai loggarsi davvero o usare un’interfaccia utente. Le NHI (Non-Human Identity) altro non sono che gli account di servizio, spesso usati su ambienti di Identity.

Il problema? Sono ovunque. E molto spesso hanno permessi elevati e (quasi) zero protezioni.

Occupandoci quotidianamente di sicurezza su Active Directory, sappiamo quanto sia difficile proteggere ambienti ibridi complessi. È qui che entra in gioco Silverfort con la sua soluzione di Virtual Fencing: dopo averlo testato a fondo, possiamo dirlo con certezza: è una vera svolta per chi deve gestire identità e accessi in modo efficace e moderno.

account di servizio

Perché gli Account di Servizio sono un rischio nascosto per la sicurezza IT

Gli Account di Servizio sono dappertutto: backup, schedulazioni, applicazioni, database, agent di monitoraggio… fanno girare l’infrastruttura IT. Ma proprio per questo motivo:

  • Hanno spesso privilegi elevati (dominio, diritti di amministratore, accesso a dati sensibili)

  • Non sono legati a una persona reale, quindi è difficile sapere chi sta facendo cosa

  • Non possono essere protetti con MFA, perché sono usati da sistemi automatizzati

  • Vengono raramente ruotati o gestiti attivamente: password vecchie di anni, policy di sicurezza assenti

  • Sono invisibili ai sistemi tradizionali di identity management o SIEM, che li considerano “normali”

  • Possono essere usati per movimenti laterali all’interno della rete, diventando un’arma nelle mani di un attaccante che ha compromesso le credenziali

In pratica: sono porta d’ingresso perfetta per chi vuole infiltrarsi e muoversi sotto traccia, senza far scattare allarmi.

In cosa consiste il Virtual Fencing applicabile tramite Silverfort?

Immagina di mettere una recinzione invisibile attorno a ogni identità non umana. Non solo per dire “puoi entrare o no”, ma per stabilire con precisione:

  • Da dove può autenticarsi (es. solo da una certa macchina)

  • Cosa può raggiungere (es. solo un server o servizio specifico)

  • Quando e come può farlo (orari, protocolli, ecc.)

Appena quell’identità fa qualcosa che non rientra nel comportamento previsto, Silverfort la blocca o richiede ulteriori verifiche. Questo perchè da un punto di vista di Sicurezza, gli account di servizio sono facili da compromettere e difficili da monitorare. Non puoi attivare MFA. Non sono legati a persone. E spesso nessuno si accorge se fanno cose insolite… finché non è troppo tardi.

Con il virtual fencing, invece:

🔒 Blocchi movimenti laterali
🔒 Impedisci accessi imprevisti
🔒 Proteggi anche ambienti legacy, senza agenti né modifiche invasive

Una recinzione virtuale è una regola comportamentale intelligente che consente a un’identità di accedere solo alle risorse e con le modalità che ci si aspetta. Qualsiasi accesso al di fuori di questo perimetro viene automaticamente intercettato, notificato o bloccato.

Ecco alcuni esempi di comportamento previsto:

  • Un account di servizio che interagisce solo con un database SQL in un intervallo orario definito.

  • Un utente amministratore che accede solo da workstation certificate e con MFA attivo.

  • Una funzione cloud che esegue richieste API solo verso endpoint autorizzati

Come funziona l’hardening dei Service Account

Le funzionalità che la piattaforma Silverfort è in grado di implementare relativamente ai Service Account sono:

  • Discovery automatica: analizza il traffico e scopre tutte le identità di servizio, anche quelle che non sapevi di avere.

 

service account active directory discovery

 

  • Analisi del comportamento: capisce da dove e verso cosa si muove ogni identità.

hardening service account

  • Definizione delle regole: crea una “recinzione virtuale” che consente solo il comportamento previsto. Ad esempio:

    • Generare una policy intelligente che consenta solo il comportamento osservato (es. un job che accede solo a un server tra le 2 e le 3 del mattino).

    • Bloccare o notificare qualsiasi tentativo anomalo (es. uso dello stesso account via RDP o da altro IP).

  • Reazione in tempo reale: Se qualcosa esce da quel perimetro, viene bloccato o segnalato.

E nel cloud?

Silverfort estende la recinzione virtuale anche alle identità e risorse cloud, garantendo una copertura uniforme e continua in ambienti:

  • Azure AD / Microsoft Entra ID: controllo dell’accesso a servizi M365, Azure, e applicazioni federate.

  • AWS / GCP / Azure: protezione degli accessi delle identità non umane (NHI) come Lambda, EC2, Azure Functions o container che agiscono con privilegi.

  • SaaS: identificazione di accessi anomali a strumenti come Salesforce, ServiceNow, Atlassian, ecc.

Vuoi proteggere le tue identità on-premises e cloud con Silverfort?

Gli account di servizio rientrano tra le principali debolezze di un ambiente Active Directory. E proteggerli non è più un’opzione, è una necessità.

Silverfort, con il suo approccio di Virtual Fencing, permette di fare proprio questo: mettere confini chiari anche dove non ci sono interfacce, utenti o login manuali. È un modo intelligente per portare il principio del Zero Trust anche là dove spesso ci si affida solo alla speranza.

Affidati a noi per la fornitura, implementazione e tuning della piattaforma Silverfort: ti aiutiamo a configurare la recinzione virtuale su misura per il tuo ambiente, a integrare controlli di accesso avanzati e ad ottimizzare le policy per una sicurezza efficace e senza impatti sulle operazioni quotidiane.

Contattaci oggi per una consulenza personalizzata e scopri come possiamo rendere la tua infrastruttura IT davvero sicura e compliant.

 

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