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Cloud backup: scopriamo cos’è e a cosa serve

Le operazioni di backup, sia per un’azienda sia in ambito personale, sono incredibilmente importanti. La perdita di dati, a prescindere dalle precauzioni che si vengono adottate per proteggere i dispositivi, può riguardare anche guasti del disco rigido, sbalzi di tensione e qualsiasi altro tipo di minacce che possono distruggere, eliminare o rimuovere l’accesso ai dati.

Un servizio di cloud backup salva i dati del computer in una posizione fuori sede in modo che non sia tutto solo salvato sul disco rigido. Il “cloud”, infatti, si riferisce a data center fisici in tutto il mondo pieni di file di server informatici connessi a Internet. I backup su cloud sono accessibili al diretto interessato, ma al riparo da qualsiasi danno che potrebbe venire sul disco rigido del tuo computer.

I vantaggi del Cloud Backup per un’azienda

La storia informatica ci racconta che anche i data center dei più grandi colossi mondiali, quali Google, Amazon e Microsoft, possono essere soggetti a perdite di dati dovute a malfunzionamenti o attacchi hacker mirati. Si deduce, pertanto, quanto possa essere una valida garanzia per un’azienda replicare i propri dati su un secondo datacenter (differente da quello di produzione), in modo da minimizzare i danni in caso di fault dell’architettura IASS o del servizio SAAS e, allo stesso tempo, rendere disponibile il recupero immediato della propria operatività.

Negli ultimi anni gli assetti e le architetture dei sistemi informativi aziendali hanno subito profonde trasformazioni, costantemente protese a seguire infrastrutture sempre più complesse, articolate e diversificate. Le nuove soluzioni di backup in Cloud hanno permesso alle aziende di esternalizzare alcuni servizi (SAAS) che in precedenza venivano erogati direttamente dall’infrastruttura aziendale (ad esempio la posta elettronica).

Diventa, quindi, fondamentale per un’azienda garantire una copia di salvataggio dei proprio dati in Cloud, sia con piattaforme IAAS integrate nella propria infrastruttura, sia con applicazioni SAAS quali posta elettronica, CMS, CRM, ERP, ecc…

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Il Cloud Computing semplifica la vita con il GDPR 

Una delle principali norme del GDPR, entrato in vigore il 25 maggio 2018, prevede che ogni azienda che tratta dati sensibili adotti le necessarie misure di sicurezza per garantirne un accesso sicuro e, in quest’ottica, è necessario considerare di investire in procedure atte a garantire la corretta Sicurezza Informatica aziendale.

In questo scenario, il Cloud Computing, diventa uno strumento, che consente con il minimo impatto infrastrutturale e tecnologico di essere d’ausilio all’azienda nel percorso di gestione e protezione dei propri dati.

Nello specifico, è possibile individuare 4 grandi vantaggi del Cloud Computing applicabili concretamente in qualsiasi realtà aziendale:

  • Agilità e flessibilità – il Cloud rende l’azienda aperta e scalabile rispetto ai cambiamenti del mercato e alle future opportunità di business. Il Cloud è considerato un ambiente privilegiato per l’utilizzo di strumenti e metodologie Agile e DevOps.
  • Riduzione del time-to-marketcon il Cloud, il personale IT non deve più preoccuparsi della gestione infrastrutturale, il che alza l’asticella della competitività dell’impresa. La continua evoluzione dei Cloud Provider consente, inoltre, di stare al passo con il progresso tecnologico.
  • Riduzione dei costi – il Cloud elimina i costi di gestione dell’infrastruttura fisica e del personale dedicato e gli eventuali costi di interruzione delle attività di business, migliorando la disponibilità di risorse e garantendo una maggiore sostenibilità economica nel medio-lungo periodo.
  • Sicurezza e affidabilità – il Cloud presenta un modello più snello basato sul servizio e riduce il rischio di sovra-allocazione delle risorse. L’affidabilità e la sicurezza del servizio Cloud è poi garantita dal fornitore stesso che ha tutto l’interesse di mantenere un alto livello di servizio.

I modelli di Cloud Computing offerti alle imprese sono fondamentalmente tre:

  • Iaas (Infrastructure as a Service) – il più popolare del momento, consiste in un hardware virtualizzato che include uno spazio virtuale su server, connessioni di rete, una larghezza di banda, indirizzi IP e bilanciatori di carico. Fisicamente, il gruppo di risorse hardware viene estratto da una moltitudine di server solitamente distribuiti presso numerosi Data Centre, la cui manutenzione è responsabilità del provider del Cloud. Il cliente, invece, ha accesso ai componenti virtualizzati per costruire le proprie piattaforme IT;
  • PaaS (Platform as a Service) – fornisce agli sviluppatori una piattaforma per costruire applicazioni e servizi su Internet; i servizi vengono ospitati su Cloud e gli utenti vi accedono con facilità tramite il proprio browser;
  • SaaS (Software as a Service) – servizio Cloud con il quale i consumatori possono accedere ad applicazioni software tramite Internet.

Non tutti i Cloud, poi, sono uguali. Esistono tre modalità di distribuzione delle risorse di Cloud Computing:

  • pubblica – i Cloud pubblici sono di proprietà di un’azienda (provider) che offre i propri servizi tramite Internet. In questo caso ogni risorsa utilizzata – dall’hardware ai server, passando per i software – è di proprietà del provider, e la PMI accede a queste risorse tramite uno specifico account;
  • privata – nel Cloud privato tutti i servizi sono in mano ad un’unica azienda, e non sono condivisi con altre realtà. A livello di sicurezza è una soluzione ottimale, ma è molto più costosa rispetto al Cloud pubblico;
  • ibrida – i Cloud ibridi combinano Cloud privato e pubblico grazie ad una tecnologia che consente la condivisione di dati e applicazioni tra i due tipi di Cloud: si tratta di un sistema molto flessibile, consigliato alle aziende dinamiche e che hanno bisogno di varie opzioni di distribuzione.

È possibile adottare anche una strategia multi-cloud che permette di evitare situazioni di “vendor lock-in” e di utilizzare infrastrutture differenti per soddisfare le esigenze di diversi partner e clienti, per minimizzare il rischio di perdite di dati o downtime causati da guasti localizzati, che possono verificarsi a livello di hardware, software o di infrastruttura.

Al giorno d’oggi sempre più aziende utilizzano Internet e App in Cloud per lavorare, essere più produttivi e contenere i costi di gestione. Affidare al Cloud le risorse informatiche sta diventando una prassi per molti, che si tratti di software o di hardware, di infrastrutture, di parti o di interi data center, i provider sono chiamati ad affrontare nuove sfide per rimanere all’altezza della domanda.

La protezione dei dati nell’era del Cloud

Druva offre una piattaforma SaaS per la protezione dei dati su data center, applicazioni cloud ed endpoint. La soluzione Druva ti permette di effettuare il backup e il ripristino dei dati in modo sicuro con la scalabilità e la semplicità del cloud pubblico. La soluzione Druva permette di pagare solo per ciò che si utilizza. Potrai sfruttare in pieno il valore dei tuoi dati grazie a governance ed intelligence.

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