Tutorial Abilitazione Hyper-V su Windows 8 e Windows 10

Hyper-V è il componente base della piattaforma di virtualizzazione e Private Cloud Microsoft. È importante conoscere gli strumenti che abbiamo a disposizione, in questo caso gratuitamente, al fine di gestire il prodotto in maniera efficace ed efficiente. Hyper-V è un hypervisor di tipo 1 (bare metal): come tale, lavora direttamente a livello Kernel, permettendo alle macchine virtuali un miglior accesso all’hardware. Questo garantisce prestazioni notevolmente superiori rispetto a quelli che possono essere il VMware Player di turno o il Virtual Box di Oracle. Nexsys, azienda informatica di Verona, è in grado di supportare le esigenze delle aziende in dettaglio e fissare gli obiettivi per realizzare progetti evoluti e al tempo stesso affidabili.

Prerequisiti per Hyper-V

L’Hypervisor di casa Microsoft è una funzionalità che può essere attivata anche  in Windows 8, Windows 8.1 e Windows 10, esclusivamente nelle versioni a 64bit e con  processori che supportano il Second Level Address Translation (SLAT). Il fatto che sia richiesto un Sistema Operativo sottostante a 64bit non pregiudica però il fatto che i sistemi Guest (ovvero i Sistemi Operativi delle singole Virtual Machine) possano essere sia a 32 che a 64bit.

Hyper-V è inoltre disponibile anche come ruolo aggiuntivo sui Sistemi Operativi Server a partire da 2008, fino ad arrivare a Windows Server 2019.

Prima di attivare la funzionalità Hyper-V occorre verificare i prerequisiti hardware necessari l’installazione, ad esempio attraverso l’utility Coreinfo di Mark Russinovich. In alternativo, è possibile utilizzare il comando “Coreinfo -v“, che permette di controllare le caratteristiche della CPU e del BIOS, che supportano l’esecuzione di istruzioni di virtualizzazione in hardware e in aree della memoria marcate come “eseguibili”. Nexsys è in grado di offrire servizi professionali e innovativi per garantire la tua crescita.

I professionisti IT e gli amministratori di Windows Server che desiderano aggiornare le proprie conoscenze e competenze relative alla tecnologia di archiviazione e calcolo dovrebbero optare per i corsi Windows server.

Installazione ruolo Hyper-V

Hyper-V come funzionalità di default non è attiva né sui sistemi client né sulle corrispettive controparti server. Questo per impostazione predefinita, anche se tutti i requisiti hardware sono soddisfatti. Per attivarla è necessario procedere in questo modo:

Da Pannello di Controllo -> Programs and Features:

Completata l’installazione, sarà necessario procedere al riavvio del sistema, e successivamente avremo accesso all’Hyper-V Manager, ovvero il gestore dell’ambiente di virtualizzazione.

La Console di gestione ricalca piuttosto fedelmente quella che è una classica MMC, quindi usuale per chi ha dimestichezza con gli ambienti Microsoft. Cliccando sull’host si avrà accesso al menù di visualizzazione delle VM e sul “task pane” si potranno configurare varie opzioni, tra cui la parte di networking.

Configurazione di rete in Microsoft Hyper-V

Durante la configurazione di Hyper-V non è prevista alcuna pre-configurazione del virtual Switch. 

Per la configurazione di rete è necessario accedere al menù proposto tramite clic su Virtual Switch Manager: da lì sarà possibile configurare il livello di visibilità della Network per associarla poi alle singole VM. In Hyper-V esistono 3 tipologie di Virtual Switch:

• External: permette di creare un commutatore virtuale che esegue il binding alla scheda di rete fisica in modo che le macchine virtuali possano accedere a una rete fisica (questa configurazione permette quindi alla macchina virtuale di accedere ad Internet)
• Internal: permette di creare un commutatore virtuale che può essere utilizzato solo dalle macchine virtuali in esecuzione nel computer fisico e tra le macchine virtuali e il computer fisico; un commutatore virtuale interno non consente di stabilire una connessione di rete fisica.
• Private: permette di creare un commutatore virtuale che può essere utilizzato solo dalle VM in esecuzione sull’Host fisico (consigliata per ambienti di laboratorio).

Creazione di un virtual Switch External

Durante la creazione un virtual Switch External, il wizard di creazione vi consente di modificare alcune impostazioni.

1. È possibile selezionare una scheda di rete fisica specifica (potrebbe essere la scheda di rete Wireless, oppure la scheda di rete cablata) e gestire il binding per il vSwitch External.
2. Di default l’impostazione Allow management OS to share this network adapter risulta abilitata. Con questa impostazione attivata, l’host può utilizzare le impostazioni configurate per il Virtual Switch e le impostazioni relative al QoS, le impostazioni di sicurezza o altre funzionalità del commutatore virtuale Hyper-V. Disabilitare questa impostazione significa lasciare il Sistema Operativo dell’hypervisor senza connettività di rete.
3. SR-IOV (Single Root I/O Virtualization) consente invece di incrementare il throughput di rete, non utilizzando il vSwitch e reindirizzando il traffico direttamente dalla VM alla scheda di rete. Non tutte le schede di rete sono compatibili con questa funzionalità; in caso affermativo invece a livello BIOS e Driver dovrà comunque essere abilitata.
   NOTA: Una volta creato un Virtual Switch non sarà più possibile abilitare la tecnologia SR-IOV, poiché il settings è modificabile solo in fase di creazione iniziale.
4. ID VLAN: permette di agganciare il virtual switch ad una Virtual LAN (VLAN) per il sistema operativo di gestione (host Hyper-V).

Creazione di un virtual Switch External tramite Powershell

Anche Hyper-V dispone di un set di comandi PowerShell, utili al fine di automatizzare o scriptare una serie di operazioni. Una volta eseguita la Powershell come Admin

è possibile creare un virtual switch tramite la seguente command-line:

New-VMSwitch -Name “External vSwitch” -NetAdapterName “Ethernet” -AllowManagementOS 1 -Notes “Esempio di creazione vSwitch External via Powershell” 

Creazione della nuova macchina virtuale

La creazione di una nuova Macchina Virtuale è semplice ed intuitiva ed avviene attraverso una serie di wizard che permettono di configurare i parametri essenziali. Ad esempio è possibile specificare il nome che avrà la VM all’interno della nostra console ed il percorso nel quale memorizzare i file di configurazione e dei dischi fissi virtuali.

Successivamente ci verrà richiesto di impostare la quantità di RAM da assegnare alla singola VM, tenendo sempre presente della quantità di RAM totale dell’host fisico e del numero di Macchine Virtuali che dovranno essere eseguite contemporaneamente, al fine di evitare situazioni di overcommitment della memoria.

Durante il wizard verrà poi chiesto all’utente di scegliere la generazione della macchina virtuale.

Le scelte possibili sono due:
– Generazione 1: questa generazione della macchina virtuale supporta i sistemi operativi guest a 32-Bit e 64-Bit e fornisce il virtual hardware legacy con emulazione porte seriali, parallele e controller IDE (disponibile in tutte le versioni precedenti di Hyper-V).
– Generazione 2: questa generazione della macchina virtuale fornisce supporto per le funzionalità di virtualizzazione più recenti, dispone di un firmware basato su UEFI, controller SCSI e richiede un sistema operativo guest a 64-Bit.

Queste potrebbero essere gestite impostando la memoria dinamica, ma ciò potrebbe portare ad un degrado delle performance. In seguito verrà richiesta la configurazione relativa al networking (vedi Virtual Switch di cui sopra) e la parte di dischi fissi virtuali. L’ultima parte di configurazione consiste nell’indicare il device da cui installare il Sistema Operativo Guest: è possibile utilizzare un’immagine ISO o un device classico di tipo CD o DVD.

Buona Virtualizzazione a tutti!