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Backup di Office 365: 5 errori comuni

Office 365 è la piattaforma più popolare ad uso aziendale. La protezione dei dati spesso, però, rischia di incorrere in errori comuni durante il backup. In fase di pianificazione della migrazione verso Office 365 talvolta non viene data la giusta attenzione all’aspetto più importante del business, cioè la protezione dei dati.

In questo articolo andremo ad approfondire ed analizzare i 5 errori più comuni con il backup di Office 365.

backup di office 365 5 errori comuni

1. Backup di Office 365: assenza di backup

Microsoft, da contratto, garantisce l’efficienza dell’infrastruttura dei dati salvati ma spetta alle aziende proteggere i propri ambienti Office 365 per garantire l’integrità e la disponibilità dei dati. File e documenti cancellati, modificati o sovrascritti accidentalmente non possono essere recuperati senza una strategia di backup. Le policy di retention impostate da Microsoft (30gg) possono essere diverse dai requisiti aziendali.

Druva porta la semplicità e la scalabilità del cloud nel backup aziendale e nella gestione dei dati.

2. Backup di Office 365: backup non conforme con la regola di backup 3-2-1

Un’ottima strategia di backup dei dati deve essere conforme alla regola di backup 3-2-1:

  • almeno tre copie dei dati
  • su due supporti diversi
  • una copia del backup off-site

1. Possedere almeno tre copie dei dati

Per tre copie si intende che, oltre ai dati primari, è necessario dotarsi di almeno due ulteriori backup. I dati sui quali lavoriamo ogni giorno, ovvero gli originali che teniamo tipicamente sul server o su un PC, sono la prima delle tre copie che ci servono in base alla regola (detta anche “copia primaria”).

Generalmente la seconda copia viene messa su un NAS o un altro dispositivo di storage veloce collegato in rete. Infine, la terza copia può essere salvata su un media diverso: per esempio su cartucce a nastro, dischi ottici o su un altro media trasportabile. Quest’ultima copia verrà conservata in un luogo diverso dalle altre due, per proteggere i dati da eventuali danni fisici al luogo di lavoro.

In breve, se i dati hanno un’importanza critica, si consiglia fortemente di avere almeno due copie di backup.

2. Conservare le copie su due supporti diversi (in sedi diverse)

Il fatto di usare media diversi serve per ridurre le probabilità che un singolo evento esterno possa cancellare tutte le copie dei dati. Ecco perché la regola 3-2-1 prevede che si conservino copie dei dati almeno su due tipologie di storage diversi, ad esempio un disco rigido interno e un supporto rimovibile come per esempio dischi rigidi esterni, unità USB, RDX, DVD, oppure su due dischi rigidi situati presso due sedi diverse.

3. Conservare una copia del backup off-site

La separazione fisica tra le copie dei dati è essenziale. Non è una buona idea conservare il dispositivo di backup esterno nella stessa stanza o zona dello storage di produzione. In caso di incendio, furto o qualunque situazione già analizzata in questo articolo si perderebbero tutti i dati.

Per le piccole imprese o gli utenti privati senza sedi remote in cui archiviare copie dei dati, per esempio, in formato RDX, un’opzione interessante è senz’altro rappresentata dalla conservazione dei backup nel cloud.

Druva offre una piattaforma SaaS per la protezione dei dati su data center, applicazioni cloud ed endpoint. La soluzione Druva ti permette di effettuare il backup e il ripristino dei dati in modo sicuro con la scalabilità e la semplicità del cloud pubblico.

Quando si effettua il design del backup della propria infrastruttura assicurarsi di tenere in considerazione questa semplice regola.

3. Backup di Office 365: nessuna protezione per oggetti e servizi

Proteggere ulteriori componenti di Office 365 quali contatti, calendario, task, OneDrive e SharePoint ad esempio, è molto importante per eveitare l’interruzione dei servizi o la perdita di dati.

Druva offre backup e protezione completi per Microsoft OneDrive, Exchange Online, SharePoint e Microsoft Teams, nonché endpoint, data center, applicazioni SaaS e carichi di lavoro cloud-native.

4. Backup di Office 365: protezione da personale non autorizzato

La necessità di proteggere i backup contenenti dati di produzione da occhi indiscreti, richiede che i dati siano resi illeggibili ossia criptati. A tal proposito, Druva protegge i dati con crittografia AES a 256 bit, con una chiave di crittografia basata sulla sessione che è univoca e completamente controllata dal cliente.

5. Backup di Office 365: assenza di protezione da ransomware

Gli attacchi ransomware, probabilmente il più comune tra le aziende nell’ultimo anno, senza un’appropriata strategia di backup possono compromettere seriamente i dati aziendali. Un backup deve garantire l’integrità e la disponibilità dei dati e quest’ultimi dovrebbero essere protetti contro cancellazione, modifiche e sovrascritture.

La tecnologia moderna permette di avere soluzioni di backup in grado di rendere i dati “immutabili” tramite Backup Repository basati su XFS e soluzioni di Object Storage.

Druva è la soluzione leader per la protezione dei dati per tutte le applicazioni su AWS, sia native che migrate, consentendo ai clienti di accelerare i progetti cloud. Basata su AWS, la piattaforma SaaS di Druva offre backup cloud e DR “tutto in uno” per proteggere facilmente i dati delle applicazioni su tutti i carichi di lavoro AWS.

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